Il villaggio di Pequerel si distende lungo il soleggiato versante valchisonese del Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè, ai piedi del monte Pelvo. Un sentiero lo collega con il capoluogo Fenestrelle, mentre una carrozzabile, in parte sterrata, ne rende più comodo l’avvicinamento partendo da Depot e passando da Pra Catinat.
La peculiarità che lo contraddistingue, facendolo riconoscere anche da lontano, è il suo poderoso paravalanghe, costruito nel 1716 per proteggere le case da una minaccia piuttosto costante e che dieci anni prima si era concretizzata, abbattendosi sull’originario insediamento della vicina borgata Puy (che come dice il toponimo sorgeva su di un poggio), distruggendola e costringendo i suoi abitanti a cercare un nuovo sito più a valle e più protetto, dove si trova oggigiorno.
Molte pagine di storia e soprattutto di leggenda raccontano la relazione tra questi due villaggi; fino a cinquant’anni fa ancora abitati stabilmente con tanto di scuola (l’insegnante teneva le lezioni un anno a Puy ed un anno a Pequerel, bilanciando così i disagi degli alunni delle due frazioni) e di assistenza religiosa (nella chiesetta di Sant’Anna a Puy, predicò anche S.Giovanni Bosco). Ma se l’origine di Puy è ben chiarita dal nome, decisamente più complessa è quella dell’altro villaggio, con ipotesi sulla traduzione del nome, costruite su alcune opzioni linguistiche locali e su alcuni probabili avvenimenti storici. Lo studioso Giuseppe Bourlot, nella sua Storia di Fenestrelle, “condividendo” probabilmente l’idea che vuole la nascita dei due villaggi nel primo medioevo, suggerisce ad esempio come origine del toponimo, un certo Pin Cairel, un giullare, fratello del poeta provenzale Elia Cairel, giunto a Fenestrelle all’inizio del XIII secolo, il quale si sarebbe qui stabilito con una ragazza del paese, a seguito dell’opposizione dei genitori di quest’ultima alla loro unione.
Un’altra ipotesi prende spunto dal termine locale Kéerel, indicante la Festuca Paniculata, una graminacea spontanea che cresce in zona e che fino ai primi decenni di questo secolo avrebbe ancora sfamato nei momenti più bui.(fonte: Sig.ra Hester Guiot). L’ipotesi etimologicamente più accreditata (tra l’altro il geografo e storico G.Casalis citava questo borgo nel suo Dizionario del 1840 come Piccarello), farebbe invece risalire nascita e nome del villaggio alla Pycarella, una forma di assalto praticata con la spada tra nobili e con bastoni tra il popolo, e che doveva concludersi solo quando uno dei contendenti veniva ferito. Una tradizione in merito, riportata dal Bourlot, vuole che verso il 1240, un pastore di Abbadia di Pinerolo, dopo aver vagato tra i monti, si fosse fermato dove oggigiorno sorge il villaggio in questione, colpito dalla ricchezza dei pascoli. Entrato in lite con il pastore di Puy, dopo l’ennesimo diverbio, venne da questi sfidato a duello, che si concluse con una ferita mortale per il nuovo venuto. Si narra che l’assassino, dopo la tragica vicenda, fosse fuggito con i suoi armenti verso l’Assietta, costruendo successivamente più a valle le prime case della futura Gran Puy.